Conversazioni itineranti a Uditore
28 Dicembre 2019
Conduttori: Ernesto D’Agostino, Giovanni Callea
Uditore è una delle 55 unità di primo livello del comune di Palermo. Insieme a Passo di Rigano costituisce il quartiere Uditore-Passo di Rigano, facenti parte della contrada Malaspina che dalla Noce arrivava fino a Monte Cuccio.
L’area prende nome da Francesco Maria Alias, Auditore Generale dell’Esercito e proprietario di queste terre. Fu lui che all’inizio del Settecento, a seguito di una visione avuta di fronte l’Ecce Homo che si trovava nella contrada, decise la costruzione della Chiesa dell’Ecce Homo all’Uditore. Attorno alla chiesa nacque la borgata che prese il nome dalla carica nell’esercito del Francesco Maria Alias, nome che compare ufficialmente in Capitoli ed Istruzioni, regolamento dei Confrati del SS. Ecce Homo, dove si cita la chiesa nella contrada di Malaspina chiamata dal popolo Uditore.
La borgata mantenne il suo aspetto fino alla metà del XX secolo, quando l’espansione cittadina iniziò a coinvolgere tutta la zona nord della città fino a quel momento coerente con la destinazione agricola della sua storia. Questo anche in ragione del fatto che passava di qui il canale Passo di Rigano, completamente ricoperto solo negli anni Settanta.
Nel 1926 iniziò la costruzione della Ferrovia Palermo-Salaparuta che costeggiava il canale Passo di Rigano, la ferrovia non venne mai completata sono ancora presenti e visibili il casello e la stazione dell’Uditore, oltre a brevi tratti della massicciata.
La passeggiata parte da Via Parco Uditore. Conduce questa prima parte Giovanni Callea che ha avviato il processo di mobilitazione che portò alla nascita del Parco nel 2012.
Il parco è oggi un punto di riferimento non solo per il quartiere, in quanto una delle poche aree verdi fruibili della città. Originariamente era un’area militare che custodiva i carburanti nella seconda quella mondiale, di proprietà dell’Agip. Successivamente una parte fu ceduta alla Regione per la realizzazione dell’immobile che oggi ospita l’assessorato agricoltura. Una parte ospita un hotel, noto in città come Motel Agip, anche se oggi è di proprietà differente.
L’area sede del Parco fu affidata per anni alla Famiglia Gelsomino, ad un canone risibile. La leggenda narra che qui fu catturato il capo di Cosa Nostra Totò Riina. In realtà Riina si nascondeva poco oltre, in via Bernini. L’area è divisa da via Uditore da un muro militare, per cui paradossalmente il parco è separato dal quartiere cui appartiene e da cui prende nome. Il muro di delimitazione è oggi offerto dalla città di Palermo per ospitare murales, anche se sono state raccolte oltre 2000 firme con una petizione per il suo abbattimento.
La conversazione continua all’edicola di via Uditore dove ci aspetta Umberto Lo Sardo, storico presidente di circoscrizione ed oggi consigliere di circoscrizione. L’edicolante storico ci racconta di quando Uditore era un’area rurale, e di quanto sia cambiata, ridotta ormai all’essenziale, la fruizione dell’editoria stampata da parte dell’utenza.
Tappa alla Chiesa dell’Ecce Homo, che è il centro della comunità. Per le vie dell’interno l’incontro con vari residenti mostra una comunità certamente molto compatta ed affiatata.
Il percorso si conclude su via Uditore, dove ha sede il Mulino Bonura, fondato nel 1948 è oggi alla terza generazione.